Svalbardi è un’acqua estratta dalla cima degli iceberg delle isole Svalbard ed il termine Svalbardi, di origine medioevale, era utilizzato dai marinai scandinavi per indicare le zone di terra ferma ricoperte di ghiaccio.

La storia di Svalbardi è piuttosto curiosa ed inizia quando nel 2013 Mr. Jamal Quereshi, norvegese trapiantato negli Stati Uniti, raccolse, durante una vacanza presso le Isole Svalbard, un pezzo di iceberg da portare alla moglie con l’idea di farne un tè puro. Da quell’istante Jamal Quereshi ebbe la sua folgorazione e decise di ricavare acqua biologicamente pura dai ghiacciai delle Isole Svalbard.

Ma come nasce l’acqua Svalbardi?
Con il permesso del governo delle Isole Svalbard il rompighiaccio Ulla Rinman si spinge sino ad 1km dal polo nord nel 79° parallelo per raccogliere il ghiaccio vecchio di almeno 4mila anni. Una volta raccolto, il ghiaccio viene lasciato sciogliere lentamente all’interno di un macchinario unico nel suo genere ed imbottigliato rigorosamente a mano. Al fine di rispettare la composizione naturale e il gusto dell’acqua, il filtraggio avviene senza filtri chimici e vengono utilizzati solo micro filtri fisici unitamente ai raggi UV del sole per rispettare gli standard internazionali.

Ogni spedizione del rompighiaccio Ulla Rinman produce solo 13.000 bottiglie di acqua potabile pura; ogni lotto è quindi un’edizione limitata.

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